La campagna vaccinale anti-covid sta accelerando e il Commissario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, alza il target anche per la Basilicata (zona arancione con l’Rt a 1.24). Si dovrà passare dalle 3.100 dosi al giorno per il periodo 16-22 aprile alle 3.600 da somministrare il 29 aprile prossimo.

E, in un giorno in cui non sono stati registrati ulteriori decessi (il totale delle vittime lucane è quindi fermo a 494), il presidente della Regione, Vito Basilicata, ha annunciato che “è stata già strutturata l’organizzazione per raddoppiare le attuali vaccinazioni, attraverso nuovi punti vaccinali e ulteriori prestazioni aggiuntive”.

Sui social, il governatore ha poi messo in evidenza che negli ultimi sette giorni la Basilicata si è attestata su una media di 4.155 dosi ogni 24 ore, quindi circa 500 in più anche del nuovo target fissato da Figliuolo. Secondo quanto riporta il sito del Governo, aggiornato alle ore 6.10, in Basilicata sono state somministrate 153.723 dosi, l’82,2 per cento delle 187.605 finora consegnate. Bardi ha inoltre reso noto che “tutti i cittadini ultraottantenni lucani non ancora vaccinati (sono solo seimila) possono recarsi, senza prenotazione, presso il punto vaccinale più vicino”.

Cresce, intanto, la polemica sulla situazione all’Azienda sanitaria di Potenza, in particolare per ciò che riguarda il futuro del direttore generale, Lorenzo Bochicchio. I segretari lucani di Cgil, Cisl e Uil – Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli – hanno chiesto alla Regione di “fare chiarezza: la Giunta lucana deve assumersi la responsabilità e il dovere di governare questo territorio lasciando da parte, in un momento così cruciale, quegli schemi di gestione della politica che – hanno concluso i leader dei tre principali sindacati lucani – rischiano di far esplodere tutte le contraddizioni e le fratture carsiche di questa regione”.