di Antonio Ferrara Romano

Alla rettrice dell’Università di Basilicata Aurelia Sole il “Premio Donna” conferito dalla città di Melfi.

La cerimonia, giunta quest’anno alla settima edizione, si è tenuta presso il teatro Ruggiero II, dietro l’iniziativa delle associazioni femminili Fidapa e Cif e con il sostegno dell’amministrazione comunale.

“Un premio”, ha ricordato la giornalista e moderatrice Anita Ferrari “che mantiene alto il prestigio di una comunità che proprio attraverso l’associazionismo femminile si distingue per la promozione della parità di genere, dell’emancipazione e della cultura. Un riconoscimento che va a una donna che ha saputo con tenacia e coraggio coniugare formazione, carriera e affetti personali”.

La serata è iniziata con la giornalista Anna Mollica che ha presentato al pubblico in sala la figura della melfitana Ida Aquilecchia Mango, scrittrice e traduttrice nata nel 1872 e solo di recente riscoperta, grazie anche all’interesse dello scrittore Raffaele Nigro. “Una donna”, ha ricordato Mollica “che per prima ha portato al successo in Italia le opere dello spagnolo Vincente Blasco Ibáñez, come Sangue e Arena o I quattro cavalieri dell’Apocalisse“. Ma è stata anche una valente saggista, autrice dell’opera Qua e là in Europa, un viaggio storico, letterario, geografico minuziosamente descritto, in cui Aquilecchia Mango traccia i profili del Vecchio Continente. Un’opera che ha voluto dedicare al marito, deputato e senatore a vita.

Poi la lectio magistralis della rettrice Aurelia Sole sull’impegno della donna nel campo scientifico ma che in realtà si è estesa alla necessità di abbattere stereotipi e pregiudizi che ancora oggi rendono poco facile l’emancipazione femminile. “La donna” ha affermato la rettrice “deve ancora vedersela con una serie di ostacoli che non le consentono di fare carriera. Quando mi iscrissi alla facoltà di ingegneria eravamo solo cinque femmine su centinaia di maschi. Oggi i dati sono più confortanti, ma resta molto lavoro da fare”.

Per la professoressa Sole “questo dimostra come il ruolo della donna sia ancora legato a un immaginario comune distorto e pericolosissimo. Non è un caso se le donne hanno minori difficoltà ad accedere a professioni come quelle sanitarie o della formazione primaria: perché a loro viene associata quasi esclusivamente la mansione della cura dell’altro. Allo stesso tempo, anche la femminilizzazione di una data professione è da scoraggiare, perché c’è bisogno della presenza maschile per garantire equilibrio e pluralità”.

Per rompere gli stereotipi è necessario che “le ragazze si mettano in gioco, come già hanno fatto nella storia celebri pioniere quali Curie, Lovelace, Corner, Bassi”, ha concluso Sole.

A consegnare il premio le presidenti della Fidapa e del Cif, Lucia Moccia e Rena Galgano, il sindaco di Melfi Livio Valvano e la vicesindaca Giovanna Rufino. Proprio rispetto all’impegno dell’amministrazione comunale, la vicesindaca ha ricordato la riapertura dello Sportello Donna: “Un presidio fondamentale per tutte le donne che vivono momenti di difficoltà”.

La serata è stata allietata dal talento del Quartetto Meridies.

Appuntamento all’anno prossimo.

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