Solo nel 2018 sono andati via dalla Basilicata 1.715 giovani tra i 18 e i 30 anni. Il dato, unito a quello dei decessi e dei nati (sempre di meno), determina un calo della popolazione lucana di 4.249 unità. Continuando di questo passo nel giro di vent’anni ci ritroveremo sotto i 500 mila abitanti (oggi risultano 562.869), cioé ai livelli demografici dell’800

La carenza di lavoro è la questione che determina lo spopolamento. Luana Franchini, del Centro Studi Cisl Basilicata: «Il mercato del lavoro è l’indicatore più critico: in dieci anni l’occupazione al Nord è salita del 2,3%, al Sud è diminuita del 4%». C’è, poi, la consistente perdita dei giovani, anche laureati che assume un rilevo maggiore in Basilicata e in Abruzzo. «Quindi il Mezzogiorno e la Basilicata – aggiunge Franchini – si troveranno inevitabilmente a vivere una crisi demografica profonda e strutturale che non ha pari in nessuna zona di Italia e d’Europa ed il contributo delle nuove nascite e delle immigrazioni sarà poco significativo. La realtà è che ci apprestiamo a vivere tutte le tragiche conseguenze e i costi sociali di un drastico e preoccupante ridimensionamento demografico del Sud, associato all’insostenibile invecchiamento della popolazione: nel 2065 la Basilicata sarà la terza regione più vecchia di Italia».

Dicevamo del lavoro. Manca. Ma non sono mancate, in tutti questi anni, misure di sostegno all’occupazione, progetti per dare un’opportunità ai lucani (e a tutti i residenti nel Sud) di restare nei loro paesi d’origine. A giudicare dai dati sull’emigrazione, però, non hanno inciso come si sperava. La speranza è che ci sia un’inversione di tendenza, partendo dal «Bonus Sud» inserito nella Legge di Bilancio 2019 dello Stato: nel testo della nuova Manovra è prevista la proroga per lo sgravio contributivo per un anno al 100 per cento a chi assume a tempo indeterminato giovani disoccupati del Mezzogiorno. Dal secondo e terzo anno lo sgravio scende al 50 per cento. L’assunzione deve avvenire entro il 31 dicembre del 2020.

È in linea di massima la stessa filosofia che anima il bando «Destinazione giovani» della Regione Basilicata con cui si erogano incentivi alle aziende che assumono giovani a tempo indeterminato. L’importo del bonus varia da 8 mila a 12 mila euro l’anno, a seconda che il nuovo assunto sia diplomato o laureato e prevede sgravi contributivi per gli oneri previdenziali o per quelli assistenziali relativi a figli e familiari. Il bando è stato prorogato fino a giugno prossimo.
Un’altra opportunità è offerta da «Garanzia Giovani» (Youth Guarantee), frutto di un piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Accedendo a questa iniziativa i giovani entrano in contatto con esperti in grado di valorizzare le loro attitudini e il background formativo e professionale.

Partendo dalla considerazione che le nuove tecnologie, l’automazione e la digitalizzazione sono destinate ad avere un forte impatto sul mondo del lavoro, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro promuove una serie di iniziative finalizzate a rafforzare le competenze digitali di giovani privi di occupazione. S’inserisce in questo solco anche il programma «Crescere in digitale», progetto attuato da Unioncamere in partnership con Google, promosso dalla stessa Anpal. Il programma prevede tirocini formativi extracurriculari della durata di 6 mesi rimborsati con 500 euro al mese. Le imprese potranno ospitare uno o più tirocinanti, in base ai vincoli previsti a livello regionale, senza dover coprire alcun costo di rimborso ai giovani. (Fonte Massimo Brancati – La Gazzetta del Mezzogiorno).