“Un riscontro territoriale superiore ad ogni ottimistica aspettativa e la presenza di un folto pubblico composto da centinaia di allevatori di ovini accorsi oltre che dalla Basilicata, anche dalla Calabria, dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo, dal Molise e dal Lazio, hanno suggellato il successo dell’Asta degli arieti di razza Merinizzata italiana svoltasi a fine novembre presso il Centro di Selezione di Laurenzana in Basilicata”. Lo comunica in una nota l’Associazione regionale allevatori della Basilicata.

“La manifestazione, organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori della Basilicata, in collaborazione con l’Associazione Nazionale della Pastorizia e con il patrocinio della Regione Basilicata, era riferita al 39° ciclo di performance test per queste razze Derivate Merinos, il secondo svoltosi presso questo centro di eccellenza lucana e riguardava soggetti provenienti da allevamenti iscritti ai Libri Genealogici e sottoposti ai Controlli Funzionali, della Basilicata, Abruzzo, Molise e Lazio.

A fare gli onori di casa è stato Augusto Calbi, Direttore dell’A.R.A. di Basilicata, che ha sottolineato il grande valore del lavoro di miglioramento genetico effettuato dagli allevatori nelle loro aziende e la loro significativa attenzione a perseguire su questa strada dirimente, testimoniata anche dalla massiccia partecipazione alla manifestazione.

Sono stati, quindi, presentati i 36 arieti di razza Merinizzata Italiana che hanno completato il ciclo di performance test e che erano oggetto dell’asta, condotta dal dott. Imperiale Pierluigi de L’Aquila. Prove di performance test che sono state realizzate attraverso la pesatura, la valutazione morfologica e la misura dei caratteri somatici, tutte in periodi diversi di alimentazione al fine di valutare gli incrementi ponderali nelle varie fasi della stessa.

Tutti animali presentati all’asta – prosegue la nota – sono risultati geneticamente molto resistenti alla Scrapie (ARR-ARR), una encefalopatia spongiforme trasmissibile (simile alla encefalopatia spongiforme bovina o mucca pazza), che colpisce pecore e capre e che è causata da un prione, che colpisce l’animale a livello del sistema nervoso, causando una malattia a carattere degenerativo progressivo e lunga incubazione.

A riprova del riconoscimento dell’enorme lavoro di miglioramento genetico raggiunto sulla merinizzata (un vero “patrimonio” del territorio meridionale), per alcuni degli esemplari posti all’asta è stata corrisposta la cifra media di oltre 1.000 euro. Ed uno, addirittura, è stato venduto alla cifra record di 1.550 euro. Un prezzo davvero eccezionale per un soggetto di questa razza, se si considera che un agnellone di peso pari a circa Kg 75 viene venduto mediamente ad un prezzo intorno ai 150 euro.

Particolarmente soddisfatto Silverio Grande – Direttore di AssoNaPa- il quale ha detto: “Questa è stata un’asta strategica non solo per il territorio lucano, essendo la razza diffusa anche in altre regioni. Importantissima è quindi la ripresa dei cicli di performance per la selezione di riproduttori che saranno utilizzati negli allevamenti che se li sono aggiudicati in questa asta. La merinizzata, infatti, è la razza più numerosa tra quelle da carne e da essa proviene anche “l’Agnello delle Dolomiti Lucane”.

Strategica e preziosa, dunque, si rivela essere l’attività del Centro di selezione genetica degli ovini di Laurenzana, una struttura gestita dall’ARA in cui viene realizzata l’attività di selezione genetica degli ovini per la profilassi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili e per l’incremento/valorizzazione degli allevamenti della regione Basilicata e Regioni limitrofe.

Qui vengono praticati cicli di “performance test” secondo i protocolli operativi messi a punto dalla sezione nazionale di Specie Assonapa (Associazione Nazionale Pastorizia) che hanno lo scopo di rilevare e conoscere le potenzialità genetiche attraverso caratteri non misurabili direttamente.

Uno strumento efficace per il trasferimento della miglior genetica negli allevamenti, con l’obiettivo di concorrere alla creazione di greggi di alto valore genetico per la valorizzazione delle produzioni ovine. Con evidenti benefici per i produttori ed i consumatori”.