di Antonio Ferrara Romano

L’informazione è tra le prime forme di prevenzione, oltre che di conoscenza.

In un’epoca in cui si tende a screditare la voce della scienza e ad affidarsi a interpretazioni “fatte in casa”, più che mai c’è bisogno di diffondere conoscenza, centrare i punti focali delle questioni oggetto di discussione, sgomberare il campo dai cosiddetti falsi miti.

Il caso emblematico è rappresentato dall’importanza dei vaccini, sempre più bersaglio di una ‘crociata’ che vorrebbe mettere in dubbio la loro importanza nel salvare vite umane.

Se ne è parlato a Melfi presso il centro culturale ‘Nitti’, grazie ad un incontro organizzato dalla sezione locale della Fidapa, in collaborazione con il Circolo Aurora.

Lucia Moccia, presidente Fidapa BPW Italy, sezione di Melfi, nel suo discorso introduttivo ha ricordato come il vaccino sia anche “Un dovere sociale che il singolo deve assolvere nei confronti della comunità”. “Solo chi ha esperienza clinica e quotidiana può indicare l’approccio giusto e cosa c’è da sapere rispetto alla vaccinazione”, ha aggiunto Moccia.

Filomena Moscaritolo, presidente del Circolo l’Aurora Melfi, ha sposato sin da subito l’incontro: “Sono contenta della presenza del dottore Conoscitore, esperto di lungo corso di una disciplina tanto complessa quanto fondamentale. I vaccini sono – come ha ricordato la presidente Moccia – un dovere che noi abbiamo non solo verso noi stessi, ma soprattutto verso la società”.

Il dottore Pasquale Conoscitore, pediatra di famiglia e docente presso la Scuola di Specializzazione di Pediatria dell’Università di Foggia, nonché segretario provinciale della Federazione Italiana Medici Pediatri Foggia, ha quindi tenuto una lectio magistralis sulle conquiste che i vaccini hanno conseguito nel corso degli anni.

“Grazie ad essi” ha dichiarato Conoscitore “abbiamo debellato il vaiolo, fatto importanti progressi con il papilloma virus e l’epatite B. Non dimentichiamo i milioni di bambini che muoiono ogni giorno per non aver beneficiato di un vaccino che altrimenti sarebbe stato la loro salvezza”.

“C’è un punto fondamentale” ha dichiarato Conoscitore “dal quale noi medici non possiamo prescindere, ed è il codice deontologico. Altrimenti si dà spazio a storture o derive pericolose che hanno poco a che vedere con la scienza e la cura dei pazienti”.

Tra le prove portate avanti dai ‘no vax’ e confutate dal professore c’è quella che stabilisce una diminuzione delle malattie infettive prima dell’introduzione del vaccino. “Falso, basti pensare alla poliomielite o alla difterite, malattie che hanno iniziato a diminuire solo grazie alle vaccinazioni”.

O ancora la credenza che le sostanze nelle dosi siano altamente pericolose, in realtà sono presenti anche nell’industria alimentare, addirittura in misura nettamente maggiore che tuttavia non viene contestata.

Sull’aumento del numero di vaccini da alcuni giudicato inopportuno il professore ha spiegato: “Il numero di antigeni proteici è nettamente inferiore se paragonato al passato o al numero stesso delle somministrazioni, è un numero che il sistema immunitario del bambino è in grado di gestire”.

Emblematico è il caso del morbillo, che proprio in Italia sta registrando un preoccupante incremento: “Se ti ammali il rischio di una encefalite è uno su mille, se ti vaccini il rischio di una convulsione è uno su 3/4000”. Ma i benefici sono anche economici: “L’eradicazione del morbillo produrrebbe un risparmio di circa due miliardi di dollari all’anno”.

E poi la madre di tutte le bufale: il vaccino causa l’autismo. “È frutto di una frode di circa 15 anni fa nata in Gran Bretagna. Il dottore Andrew Wakefield aveva lanciato l’ipotesi falsificando i dati allo scopo di incassare enormi quantità di denaro; inoltre si scoprì che aveva numerosi conflitti di interesse e diversi casi di corruzione”. Nonostante la condanna di Wakefield, la sua azione ancora oggi veicola danni e false credenze.

Ci sono molte opinioni ma tra queste non rientra la scienza e come dice Piero Angela: “Essa è la forma più alta di buon senso”.