Di Antonio Ferrara Romano

In un territorio in cui la vocazione per l’automobile rappresenta una solida tradizione, la presentazione di un progetto che guarda anche al mercato dell’auto d’epoca può costituire il tassello mancante.

Da un lato infatti la FCA di Melfi, stabilimento tra i più grandi d’Europa e anche tra i più avanzati, dall’altro il corso di restauro d’auto d’epoca promosso dall’Istituto Superiore ‘Ten. R. Righetti’ della città federiciana.

L’interesse per le auto d’epoca è in continua crescita: amatori, collezionisti, restauratori di un mondo che profuma di artigianato e stile, di storia e passioni.

Guardare ai giovani significa dare loro nuove opportunità di crescita professionale in un mondo in cui settori come l’artigianato tendono ad essere scoraggianti casi isolati.

“L’idea di un corso di restauro di auto d’epoca” ha dichiarato il vicepreside del ‘Righetti’ Sandro Calabrese “nasce qualche anno fa da una serie di suggestioni in gran parte partorite dall’allora presidente dell’Aci di Potenza Francesco Solimena, scomparso nel 2016. A noi ci è sembrata un’idea vincente che vogliamo mettere in atto”.

Paolo Lanzalone, consigliere dell’Aci di Potenza, ha aggiunto: “Sebbene il collezionismo d’auto sia in forte crescita abbiamo un problema nel reclutare buoni artigiani. La crisi si innesca nel passaggio generazionale per cui spesso non viene il lascito di un’eredità così importante. Ecco perché rivolgersi alle scuole, ai ragazzi degli istituti tecnici e professionali, può essere una spinta per recuperare ciò che stiamo perdendo e cioè un grande patrimonio di conoscenza”.

Oltre all’Aci, l’appoggio è venuto anche dall’Asi, rappresentato in conferenza stampa dal presidente Di Matteo, venuto da Napoli per incoraggiare e condividere l’iniziativa.

Il corso, dalla durata di 30 ore – ma già si sta pensando ad un ulteriore incremento – inizierà il 4 giugno e coinvolgerà 15-20 ragazzi delle classi terze e quarte. Dopo alcune lezioni teoriche, gli studenti si cimenteranno con le varie fasi del restauro dell’auto, grazie al supporto della Carrozzeria di Aurelio Finelli il quale ha voluto ricordare la passione che sin da giovane ha avuto per le auto: una ragione di vita che gli ha consentito, nonostante i sacrifici, di affermarsi anche a livello professionale.

Partner del progetto anche il Comune di Melfi. Il vicesindaco e assessore alla cultura Raffaele Nigro ha innanzitutto voluto precisare che non esistono studenti di serie B solo perché frequentanti istituti tecnici e professionali: “Questa è una brutta storia che viene da lontano ma che dobbiamo mettere a tacere perché è una bugia. In voi ragazzi io vedo una task force ma è necessario che non siate limitati all’esercizio di una sola pratica. Dovete essere uomini integrali, aperti alla conoscenza e raffinati per poter crescere nel migliore dei modi”.

Il senso di questo progetto in realtà vuole essere molto più ampio e integrato con la realtà locale. Lo ha suggerito Felice Mallano, rappresentante dell’associazione ‘Auto e moto d’epoca’ e coordinatore della conferenza stampa, quando ha citato l’idea di istituire a Melfi un Museo dell’Auto, un luogo in cui la nostra storia si interseca con l’identità di una manodopera che guarda al futuro ma anche al passato.

Scommesse di un riscatto sociale che a Melfi – e non solo – possono ridisegnare i volti di una comunità.