Petrolio: Total, il sito di Tempa Rossa in Basilicata

“Filippo Massaro, portavoce del Csail, come da tradizione, consegnerà il “carbone” della Befana quest’anno ai dirigenti della Total”.

È quanto si legge in una nota diffusa da Csail.

“La situazione che vivono i lavoratori dell’indotto di Tempa Rossa, con o senza bonus di 2.400 euro – spiega nella nota Massaro – da sola sarebbe sufficiente a motivare il gesto simbolico e al tempo stesso di protesta civile. Ma oltre ai problemi occupazionali è l’atteggiamento complessivo del management della società petrolifera francese nei confronti della comunità del Sauro e dell’intera regione che va censurato alzando il tiro della pressione istituzionale e popolare concentrata da tempo solo sull’Eni. E’ bene che anche alla Total si chieda di andare oltre le royalties previste da accordi sottoscritti e le iniziative estemporanee che pure si svolgono periodicamente più per tacitare dissensi e proteste che per lasciare sui territori di attività un segno tangibile. Ad esempio: un investimento per accelerare i lavori di completamento ed adeguamento della Saurina attesa da oltre 35 anni. Non c’è alcun bisogno di attendere calamità naturali per “testare” le condizioni di transitabilità di un’arteria essenziale nei collegamenti tra le due province e in particolare per i comuni del comprensorio petrolifero affidato alla Total e i due capoluoghi. Il tutto considerando che la SS 92 strada per Potenza è tortuosa e sempre interrotta da movimenti franosi è impraticabile per raggiungere l’Ospedale S.Carlo . Per non parlare dei tanti lavoratori e tecnici della Valle del Sauro, che quotidianamente devono raggiungere il Centro Oli Eni e le industrie di Viggiano, di tanti studenti , che frequentano le scuole superiori in Val d’Agri, tante ore di viaggio sono traumatiche e dannose per il profitto di apprendimento e di quanti disagi hanno i cittadini. E’ il caso di ricordare che solo l’intervento sulla Fiumarella di Armento è stato appaltato per 7 milioni di euro, ( somma accantonata dal 2005 ), con non pochi problemi tecnici evidenziati sin dall’inizio dall’impresa aggiudicataria dei lavori. E dopo troppi anni di tempo perduto – dice nella nota Massaro, Csail – per l’inefficienza “tecnico-politica” si appalesano grosse anomalie progettuali”.

“Il Csail – dice nella nota Massaro – si organizza per azionare la “class Action” contro la Provincia per il risarcimento dei danni ai cittadini, segnalare alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti per accertare le gravi responsabilità della vergognosa situazione. Anche in questo caso le royalties provenienti dall’estrazione petrolifera non hanno trovato il loro legittimo impiego al servizio dei problemi di mobilità viaria delle comunità locali. Quanto ai lavoratori dell’indotto per il portavoce del Csail vanno trovate adeguate ed efficaci soluzioni superando il “ricatto” della Total che in cambio di nuove autorizzazioni sarebbe disponibile ad alcune concessioni”.