di Antonio Ferrara Romano

Una scommessa davvero ambiziosa, oltre che un riconoscimento importante per l’istituto scolastico ‘G. Gasparrini’ di Melfi, unico in Basilicata a rientrare tra le 100 scuole italiane che da quest’anno sperimenteranno la formula del quadriennio.

Già annunciato nei mesi scorsi e ora presentato ufficialmente in conferenza stampa presso l’Aula Consiliare del Comune di Melfi, il corso riguarderà una classe di indirizzo Finanza e Marketing.

Gli iscritti avranno la possibilità di conseguire il diploma di maturità in 4 anni anziché 5. Naturalmente un percorso del genere richiede un ripensamento radicale della didattica, con delle novità che studiosi e pedagogisti vogliono tenere d’occhio per tracciare in futuro un bilancio complessivo.

Di “rivoluzione” ha parlato il dirigente scolastico Michele Masciale “che sta nella capacità di saper guardare con occhi nuovi”.

Ma il Gasparrini va oltre, perché quello che intende operare è una ricerca per il cambiamento (è stato coniato anche uno slogan ‘Gaspar-Change’), in cui spazi e didattica vengono ripensati e coordinati, grazie anche alla collaborazione dell’Università di Bolzano che nel mese di maggio ha presentato a Melfi il progetto.

E da Bolzano sono nuovamente intervenute la pedagogista Beate Weyland e l’architetta Alessandra Galletti per ribadire l’importanza non solo teorica – in Trentino Alto Adige è già una realtà – in cui la pedagogia, l’architettura e il design dialogano all’unisono.

Evidenze dimostrano che la progettazione di un ambiente scolastico che venga incontro ai bisogni di chi la frequenta induce miglioramenti nel rendimento scolastico. All’interno di questo nuovo spazio, abitudini come la valutazione vengono “disinnescati, perché avere la continua percezione di essere valutati non aiuta lo studente né il docente”, ha dichiarato la Weyland.

Alcuni cambiamenti sono stati già attuati, come ad esempio nuovi colori negli ambienti scolastici, la realizzazione del bar e di spazi di studio informale nel chiostro, un’aula relax, la pausa formativa di 25 minuti, la riduzione dell’ora di lezione a 55 minuti, mentre un’ora e mezza a settimana sarà destinata a progetti e attività.

Altri cambiamenti si opereranno in futuro, nell’ottica di una progettazione basata scientificamente e continuamente monitorata, anche com il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale, in conferenza rappresentato dall’ispettore Caputo.

L’obiettivo ultimo è la scuola come cellula culturale, un luogo in cui vivere sentendosi ‘a casa’, in cui la formazione dello studente è una formazione su misura, basata sulle proprie competenze.

Convinto sostenitore anche il sindaco di Melfi, Livio Valvano, che vede in questa sperimentazione “una sfida per alimentare il tessuto connettivo della società, in cui la scuola non è avulsa ma interamente calata nel suo ambiente”.

Il Gasparrini ci crede e ha intenzione di dimostrarlo.