La tragedia del crollo del viadotto ‘Morandi’ a Genova ha lasciato un immenso dolore ma anche tante domande sullo stato della rete viaria nazionale.

La Basilicata non è da meno, tanto che ci sono alcuni punti critici che necessitano di manutenzione. Il Codacons ha suggerito il divieto di circolazione ai mezzi pesanti su quei viadotti che presentano criticità, in modo tale da consentire ai tecnici di fare tutte le valutazioni del caso.

A destare preoccupazioni c’è innanzitutto il viadotto ‘Carpineto I’ realizzato sempre dall’ingegnere Morandi. Costruito tra il 1971 e il 1974 lungo il raccordo Potenza-Sicignano, ha mostrato segni di cedimento nel 2013, tanto da indurre l’Anas ad avviare un programma di investimenti di 53 milioni di euro per mettere in sicurezza i viadotti dell’arteria.

Ma sul web si rincorrono segnali di allarme anche da parte degli utenti che quotidianamente si spostano sulle strade lucane. Tra i viadotti messi sotto accusa c’è il ponte ‘Scescio’ sulla Potenza-Melfi, all’altezza del comune di Barile. Qui l’Anas ha stanziato 2 milioni di euro per consolidare e mettere in sicurezza un ponte che ha sempre fatto paura, soprattutto in seguito al restringimento della carreggiata.

A far paura anche il viadotto ‘Molino’ all’altezza di Vaglio di Basilicata, sulla SS407 Basentana, ‘sotto osservazione’ da diversi anni.

Il Presidente dell’Upi Achille Variati, ha dichiarato: “I tecnici delle Province ormai sono costretti ad effettuare i controlli ‘a vista’, e quando il pericolo è evidente, l’unica possibilità che abbiamo è di chiudere tratti di strada. Siamo arrivati ad oltre 5.000 chilometri di strade, compresi ponti e viadotti, chiusi per frane, smottamenti o perché insicuri, e su oltre il 50% della rete viaria siamo stati costretti a fissare il limite di velocità tra i 30 e 50 chilometri orari. Una situazione di emergenza tale che lo scorso anno tutti i Presidenti delle Province si sono visti costretti a depositare esposti alle procure territorialmente competenti nei quali sono state dettagliate le condizioni di crisi sui territori e i rischi per la sicurezza dei cittadini.

“Per questo” – sottolinea Variati- “non appena insediato il Governo abbiamo chiesto un incontro al Ministro Toninelli, per fare il punto della situazione e ribadire l’urgenza di un fondo nazionale che consenta di mettere in sicurezza le strade provinciali, il reticolo che tiene insieme il Paese”.

“L’emergenza – ha aggiunto il Vice Presidente UPI e Presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi – non è solo sbloccare fondi per gli investimenti, ma garantire le risorse per i controlli, per le verifiche statiche, per la manutenzione ordinaria indispensabile per la sicurezza, soprattutto per i manufatti in cemento armato costruiti negli anni 60 e 70. Servono procedure rapide e risorse dirette perché il Paese non può rimanere sospeso nelle incertezze né può aspettare tre anni perché un cantiere si apra. Abbiamo già chiesto al Ministro Toninelli di incontrarci quanto prima per trovare insieme soluzioni : dopo la tragedia di Genova, che ha reso evidente che è questa la priorità del Paese, ci auguriamo che l’incontro si possa fare al più presto, così da definire le risorse da riservare a questi interventi nella prossima Manovra economica. Noi lo diciamo da anni: il patrimonio viario italiano senza manutenzione si sta riducendo in macerie. Non aspettiamo altre tragedie”.