Consiglio regionale della Basilicata: il consigliere Roberto Cifarelli (capogruppo del Pd)

“Le esperienze a beneficio dei giovani che si sviluppano sui territori sono tante e tutte da lodare, ma dobbiamo potenziare una rete che integri le iniziative e le metta a sistema”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata, Roberto Cifarelli, chiudendo l’ultima tappa del JobbingFest, evento formativo e informativo che ha sperimentato con successo una serie di incontri, workshop, laboratori e lezioni sul lavoro che cambia e su un approccio che dovrà per forza maturare la cultura di impresa e del lavoro da parte dei giovani. “Il tema del fare sistema si lega allo spopolamento e all’emigrazione giovanile; c’è bisogno di frenare questa emorragia e per questo i fondi europei devono essere capaci di orientare le risorse, da inserire in una pianificazione strutturata, che coinvolga migliaia di studenti delle medie inferiori e superiori, per una sperimentazione da cui estrarre le buone prassi da riproporre di anno in anno, coniugando questa azione con la riforma dei centri per l’impiego, che devono diventare luoghi accoglienti in cui i giovani possano trovare risposte e orientamento. Negli Stati Generali delle politiche giovanili, che organizzeremo a breve, proveremo a tracciare concretamente questa nuova linea”.

Nel talk a più voci, che ha concluso l’esperienza del JobbingFest, Maria Pisani, portavoce del Forum Nazionale Giovani, ha sottolineato come il mondo del lavoro racchiuda tante cose: “La formazione continua, l’orientamento sui cambiamenti, ma anche una spinta alle competenze certificate da acquisire nelle esperienze non formali come il volontariato, l’associazionismo. Occorre raccontare ai ragazzi le diverse realtà, portarli all’estero per aiutarli a confrontarsi con realtà e punti di vista differenti, per inserirsi meglio in un mondo globalizzato; ma vanno soprattutto ascoltati, come il JobbingFest ha fatto. Spero che questo progetto possa continuare e sono felice di poter raccontare questa best practice anche in altre regioni d’Italia”.

Vincenzo Moretti, sociologo, blogger e ideatore del “#lavorobenfatto” per Nòva, Sole24 Ore, ha poi sottolineato come occorra “Insegnare i ragazzi a pensare, ad esercitare un pensiero critico, a risolvere problemi complessi, a saper prendere decisioni, a dare senso alle cose che fanno e a saperlo comunicare agli altri. Se si facesse questo, magari con un laboratorio in Basilicata, con un progetto pilota di 30 persone, sapremmo trasferire le competenze che sono ai vertici delle skill richieste da qui al 2030 e che serviranno in tutte le professioni, e avremmo anche formato 30 nuovi agenti del cambiamento in grado di moltiplicare questo messaggio in direzione dei più giovani”.

Barbara Coviello, dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha aggiunto che “i ragazzi hanno bisogno di confrontarsi con maestri in grado di coordinare la loro energia e le loro passioni” mentre per Alessandro Carchio, vice presidente della Consulta studentesca regionale, “c’è bisogno di avere una forma mentis sulla cultura del lavoro prima di entrare nel mercato del lavoro, e quindi riteniamo doveroso introdurre il JobbingFest ed altri progetti di orientamento nei percorsi dell’alternanza, per migliorare e dare efficacia concreta a questa opportunità, che può e deve darci strumenti concreti per il futuro”.

Alla discussione hanno inoltre partecipato il Forum Giovani Basilicata, diverse Associazioni di genitori, Dirigenti Scolastici, alcuni docenti referenti dell’alternanza scuola lavoro, il CAOS (Università degli Studi della Basilicata), le associazioni di categoria datoriali e cooperative, l’Europe Direct Basilicata, il Comincenter e la Libreria Sognalibro e rappresentanti degli uffici regionali e della struttura dell’Autorità di Gestione del PO FSE Basilicata che ha organizzato questo talk ed alcuni altre esperienze del Jobbing Fest nell’ambito delle iniziative di comunicazione del Piano sulla Garanzia Giovani che sono visibili attraverso il sito www.europa.basilicata.it/fse ed il canale YouTube dedicato.

“Le esperienze a beneficio dei giovani che si sviluppano sui territori sono tante e tutte da lodare, ma dobbiamo potenziare una rete che integri le iniziative e le metta a sistema”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata, Roberto Cifarelli, chiudendo l’ultima tappa del JobbingFest, evento formativo e informativo che ha sperimentato con successo una serie di incontri, workshop, laboratori e lezioni sul lavoro che cambia e su un approccio che dovrà per forza maturare la cultura di impresa e del lavoro da parte dei giovani. “Il tema del fare sistema si lega allo spopolamento e all’emigrazione giovanile; c’è bisogno di frenare questa emorragia e per questo i fondi europei devono essere capaci di orientare le risorse, da inserire in una pianificazione strutturata, che coinvolga migliaia di studenti delle medie inferiori e superiori, per una sperimentazione da cui estrarre le buone prassi da riproporre di anno in anno, coniugando questa azione con la riforma dei centri per l’impiego, che devono diventare luoghi accoglienti in cui i giovani possano trovare risposte e orientamento. Negli Stati Generali delle politiche giovanili, che organizzeremo a breve, proveremo a tracciare concretamente questa nuova linea”.

Nel talk a più voci, che ha concluso l’esperienza del JobbingFest, Maria Pisani, portavoce del Forum Nazionale Giovani, ha sottolineato come il mondo del lavoro racchiuda tante cose: “La formazione continua, l’orientamento sui cambiamenti, ma anche una spinta alle competenze certificate da acquisire nelle esperienze non formali come il volontariato, l’associazionismo. Occorre raccontare ai ragazzi le diverse realtà, portarli all’estero per aiutarli a confrontarsi con realtà e punti di vista differenti, per inserirsi meglio in un mondo globalizzato; ma vanno soprattutto ascoltati, come il JobbingFest ha fatto. Spero che questo progetto possa continuare e sono felice di poter raccontare questa best practice anche in altre regioni d’Italia”.

Vincenzo Moretti, sociologo, blogger e ideatore del “#lavorobenfatto” per Nòva, Sole24 Ore, ha poi sottolineato come occorra “Insegnare i ragazzi a pensare, ad esercitare un pensiero critico, a risolvere problemi complessi, a saper prendere decisioni, a dare senso alle cose che fanno e a saperlo comunicare agli altri. Se si facesse questo, magari con un laboratorio in Basilicata, con un progetto pilota di 30 persone, sapremmo trasferire le competenze che sono ai vertici delle skill richieste da qui al 2030 e che serviranno in tutte le professioni, e avremmo anche formato 30 nuovi agenti del cambiamento in grado di moltiplicare questo messaggio in direzione dei più giovani”.

Barbara Coviello, dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha aggiunto che “i ragazzi hanno bisogno di confrontarsi con maestri in grado di coordinare la loro energia e le loro passioni” mentre per Alessandro Carchio, vice presidente della Consulta studentesca regionale, “c’è bisogno di avere una forma mentis sulla cultura del lavoro prima di entrare nel mercato del lavoro, e quindi riteniamo doveroso introdurre il JobbingFest ed altri progetti di orientamento nei percorsi dell’alternanza, per migliorare e dare efficacia concreta a questa opportunità, che può e deve darci strumenti concreti per il futuro”.

Alla discussione hanno inoltre partecipato il Forum Giovani Basilicata, diverse Associazioni di genitori, Dirigenti Scolastici, alcuni docenti referenti dell’alternanza scuola lavoro, il CAOS (Università degli Studi della Basilicata), le associazioni di categoria datoriali e cooperative, l’Europe Direct Basilicata, il Comincenter e la Libreria Sognalibro e rappresentanti degli uffici regionali e della struttura dell’Autorità di Gestione del PO FSE Basilicata che ha organizzato questo talk ed alcuni altre esperienze del Jobbing Fest nell’ambito delle iniziative di comunicazione del Piano sulla Garanzia Giovani che sono visibili attraverso il sito www.europa.basilicata.it/fse ed il canale YouTube dedicato.