Il particolato atmosferico può favorire la diffusione aerea del Covid-19 nei luoghi chiusi: è quanto emerge da uno studio realizzato da Paolo Di Girolamo, docente nella Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, e pubblicato sulla rivista scientifica “Bulletin of Atmospheric Science and Technology”.

Nella ricerca – secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa dell’Ateneo lucano – sono stati analizzati “i dati epidemiologici e di inquinamento da particolato nelle 110 province italiane durante la prima ondata della pandemia.

Nello specifico, è stata eseguita un’analisi statistica per correlare il tasso di infezione e mortalità, nonché il tasso di mortalità tra i contagiati, con le concentrazioni del particolato atmosferico di tipo Pm10″.