Con le accuse, a vario titolo, di associazione finalizzata al narcotraffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri stanno eseguendo quattro arresti (tre in carcere e uno ai domiciliari) e due divieti di dimora nel Comune di Venosa.

Durante le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza, sono stati ricostruiti gli «assetti organizzativi del sodalizio, le attività criminali e la capacità di controllo della piazza di spaccio», a Venosa. Le misure cautelari personali sono in corso di esecuzione tra le province di Potenza e Lecce.

Cocaina, eroina, hascisc, marijuana spacciati da un’associazione per delinquere «con ruoli e compiti ben definiti», anche nei pressi di scuole, piazze, ville comunali e luoghi di aggregazione giovanile a Venosa (Potenza) e in altri comuni del Potentino: è il quadro emerso dalle indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lucano, che oggi hanno portato a quattro arresti (tre in carcere e uno ai domiciliari) e a due divieti di dimora nel comune oraziano. Risulta essere indagata anche una settima persona, nei confronti della quale non state emesse misure cautelari.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori in circa dieci mesi di indagini, cominciate nel mese di giugno del 2019, a capo dell’associazione per delinquere c’erano Riccardo Martucci, di 70 anni, e Kostantin Dobrev Kostov (21), nei confronti dei quali sono state emesse due delle tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. Durante gli scorsi mesi, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato quattro persone e hanno sequestrato 361 grammi di hascisc, 180 grammi di cocaina, 700 grammi di eroina, 1,2 kg di marijuana e quattro «bombe-carta».
Le altre persone coinvolte nell’indagine sono Massimo Sileno, di 48 anni, in carcere; Gennaro Coviello (26), ai domiciliari; Donato Lareglia (21) e Savino Luongo (20), nei confronti dei quali è stato emesso il divieto di dimora a Venosa, ed Eustachio Antonio Rossicone (38), indagato. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.