Due medici e due infermieri. Si allunga la lista del personale sanitario che opera nelle strutture sanitarie lucane ed è rimasto contagiato dal Coronavirus. Due medici (uno del Pronto soccorso e l’altro anestesista di terapia intensiva) e due infermieri in servizio all’ospedale “San Carlo” sono gli ultimi casi accertati. Una situazione in crescendo quella del personale sanitario che rischia di mettere a dura prova la tenuta del maggiore ospedale della Basilicata. Dopo i primi due casi individuati: quello di un medico cardio anestesista e quello di una oss il contagio è diventato pian piano un crescendo. Complicato anche dalla quarantena che dovrà essere osservata dai colleghi che sono venuti a contatto con quei contagiati. Ed è stato un crescendo fino agli ultimi quattro casi: quelli di due medici di Potenza che hanno contratto il virus probabilmente durante un viaggio al Nord (per uno dei due medici è risultato positivo al virus anche il figlio), di un infermiere del capoluogo e di un altro infermiere che è anche amministratore a Satriano di Lucania.

Così mentre i casi in Basilicata schizzano toccando quota novanta, secondo le indicazioni della Protezione civile (che rispetto agli 84 indicati della Regione conteggia anche i lucani trovati positivi fuori regione) la task force regionale per l’emergenza coronavirus prende provvedimenti.

E già da ieri ha avviato l’impiego dei kit rapidi per la verifica della positività al Covid 19. Ad essere sottoposti ai primi test il personale sanitario dell’ospedale «San Carlo» appunto e poi quello degli altri presidi della regione. La risposta da ogni kit arriva in 15 minuti, ma trattandosi di risultati su cui è aperto il dibattito da parte della comunità scientifica (secondo cui i test potrebbero dare anche falsi positivi), la task force ha stabilito che tutti i test rapidi che daranno risultati positivi verranno rifatti con il tampone. In questo modo, il risultato dovrebbe essere decisamente più sicuro.

Insomma, i primi kit sui 10mila complessivi che sono a disposizione della Regione sono stati utilizzati. Partendo proprio dal personale sanitario del “San Carlo”. Poi, si passerà alle altre strutture sanitarie, tra cui il Crob (dove, però, la diffusione del contagio sembra al momento sotto controllo, anche se uno dei medici del Ps di Potenza prestava servizio part time anche all’ospedale di Rionero) e l’ospedale di Matera, solo per citarne alcuni. Una volta ultimati i sanitari, si passerà alle Forze dell’ordine e man mano alle categorie produttive. Sempre nella speranza che il contagio non cresca a dismisura soprattutto nella città di Potenza dove, nella sola giornata di ieri, i contagiati sono cresciuti di sette unità. Intanto, è il presidente della Quarta Commissione consiliare regionale, Massimo Zullino, ad annunciare che «in Basilicata saranno attivati i videocolloqui nelle case circondariali tramite la piattaforma della multinazionale Cisco».

(Fonte La Gazzetta del Mezzogiorno)