La Polizia di Stato di Matera ha dato esecuzione allordinanza applicativa della misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionali per sei mesi, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, nei confronti di un´insegnante materana sessantaquattrenne, responsabile del reato di maltrattamenti, aggravato dall´aver commesso il fatto in danno di minori.

Le vessazioni psico-fisiche quotidiane, ricostruite dalla Squadra Mobile, consistevano nel gridare verso i piccoli ad alta voce qualsiasi rimprovero, colpendo ripetutamente con la bacchetta la cattedra al grido “ordine e disciplina”, strattonandoli, chiamandoli con numerosi epiteti offensivi, minacciandoli e posizionandoli con forza con la faccia contro il muro o con la testa sul banco, sferrando loro schiaffi anche a due mani.

La sussistenza di ripetute condotte di violenza fisica e morale, è stata riscontrata attraverso delle intercettazioni audio-video ambientali, che hanno evidenziato l´incapacità di contenere talvolta anche l´esuberanza dei piccoli, con i normali mezzi educativi, ma ricorrendo all´uso della violenza con un atteggiamento irato e stizzito.

Tali comportamenti, hanno minato l´integrità psico-fisica di tutti i piccoli alunni che anche quando si trovavano presso le loro abitazioni istintivamente ponevano le mani di fronte al viso anche quando un genitore si avvicinava per dare una carezza o un bacio.

Le telecamere installate dalla Polizia hanno documentato, in un’aula della scuola materna “Greco” del rione San Pardo di Matera, casi di maltrattamenti su almeno sette dei 16 bambini della classe in cui insegnava la donna. Gli accertamenti sono cominciati dopo che il comportamento di alcuni bambini a casa ha destato sospetti nei loro genitori: ad un certo punto, proprio cinque genitori si sono rivolti alla dirigente della scuola. Successivamente, è stata presentata una denuncia ed è intervenuta la Polizia: aspetti delle indagini sono stati illustrati ai giornalisti, stamani, dal Procuratore della Repubblica e dal questore di Matera, Pietro Argentino e Luigi Liguori, e dal pm, Annafranca Ventricelli.

Telecamere e microfoni hanno ripreso e registrato la voce dell’insegnante in un periodo compreso fra novembre e dicembre dello scorso anno. I bambini venivano insultati (“maiali!», urlava spesso la donna), strattonati e presi per le orecchie. I bambini erano talmente intimoriti che, se a casa vedevano a terra delle gocce di acqua, si affrettavano ad asciugare, nel timore di conseguenze. Secondo gli investigatori, tale comportamento rappresentava il riflesso dei comportamenti minacciosi dell’insegnante a scuola. Le indagini saranno approfondite per chiarire come mai il comportamento dell’insegnante non sia stato segnalato direttamente