di Antonio Ferrara Romano

Il territorio lucano ritrova nuova voce attraverso la potenza del racconto, sia esso culturale, storico, sociale. A Melfi, presso il teatro Ruggiero II, è stato presentato il doppio volume “Augustali. Temi e culture del territorio”, un progetto del Parco Letterario Federico II di Svevia e curato da Francesco Corona e Raffaele Nigro,

Doveva essere una rivista, col tempo è maturata in una pubblicazione storico-letteraria, una raccolta di saggi e studi che ha il sapore della riscoperta della Basilicata nelle più disparate declinazioni.

Diverse le persone che hanno voluto fornire un proprio contributo a questa avventura editoriale, finemente curata nei contenuti e nella grafica. Durante la serata inaugurale, presentata da Gianpiero Francese, sono intervenuti alcuni autori tra cui lo stesso Raffaele Nigro, che ha spiegato nel dettaglio il lungo e complesso lavoro di pubblicazione (lo scrittore è presente con due saggi, uno sul linguista Gennaro Sisti, l’altro su Abele Mancini e Atenaide Pieromaldi), Francesco Corona che ha parlato dell’evoluzione demografica a Melfi dagli angioini agli aragonesi, Enzo Navazio con i Doria e Anita Ferrari che ha dedicato la sua dissertazione allo scrittore lucano Giuseppe Lupo.

Nei volumi compaiono, tra gli altri, Oreste Lopomo che ha approfondito la figura di Albino Pierro, Mimmo Sammartino e il lavoro su Leonardo Sacco, Pasquale Ciliento che ha presentato Melfi e il suo rapporto con la prima fotografia.

Le presentazioni sono state inframezzate da reading curati dagli attori Gennaro Tritto e Sara Ceccio mentre la parte musicale è stata realizzata da Umberto Ferrieri.

Il doppio volume è stato inviato alle più importanti biblioteche italiane, nonché agli istituti scolastici e ai luoghi di cultura.

Intanto si lavora già alle prossime pubblicazioni, segno questo di una volontà a riscoprire e ricercare incessantemente luoghi e persone che hanno fatto grande la terra lucana.