Il 25 aprile nel segno di Francesco Saverio Nitti.

Il Comune di Melfi, in stretta collaborazione con la Fondazione Nitti e l’Anpi, ha voluto celebrare la Liberazione di Italia dal nazifascismo ricordando una figura cara alla comunità a 150 anni dalla nascita, in quanto concittadino, ministro, Primo Ministro e convinto antifascista.

Le celebrazioni, che quest’anno abbracciano anche il 70° anniversario della Costituzione italiana, sono iniziate con una serie di letture ‘impossibili’,  cioè lettere scritte da un Nitti vissuto nel 2018 e rivolte a vari destinatari, ciascuna di esse analizzate dal professore Fimiani, docente presso l’Università d’Abruzzo. Un momento di riflessione dal taglio originale fortemente voluto dal professore Stefano Rolando e che ha visto tra i lettori la nipote Patrizia Nitti, presidente della Fondazione, il vicesindaco Raffaele Nigro, i professori Giampaolo D’Andrea e Antonio Lerra.

Ne è conseguito un ritratto di Nitti fortemente legato alle istituzioni, di un ‘gigante’ della politica, secondo la definizione data dal primo cittadino Livio Valvano. Nitti ha saputo prevedere gli oscuri tempi di quegli anni, pagando a caro prezzo la sua posizione di antifascista dapprima con l’esilio e poi con la deportazione ad opera dei tedeschi.

Tra i momenti più significativi il corteo istituzionale con autorità civili e militari che hanno onorato i tanti morti caduti per la libertà. Toccante l’esibizione del corpo di ballo ASD Style Dance che ha commemorato le vittime dei campi di concentramento.

A coronare il programma, le esibizioni sportive a cura di SC Iorio, UISP e La Bottega delle emozioni e lo spettacolo teatrale ‘Francesco Saverio Nitti antifascista’ per la regia di Gianpiero Francese.