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Prinzi, non accettiamo che nelle attività petrolifere lavorino cittadini provenienti da Paesi Europei

Dinanzi al licenziamento degli operai della Tecnoindutrie ecco il commento dell’associazione Bene Comune Viggiano

Si riaccendono le preoccupazioni delle comunità della Val d’Agri sul fronte dell’occupazione. Sarà un autunno più difficile per il lavoro.

“Senza alimentare contrapposizioni o “guerre tra poveri” è comunque intollerabile – è scritto nella nota di Viggiano Bene Comune– che operai della nostra zona e regione perdano il posto mentre nelle attività petrolifere lavorino cittadini extracomunitari o provenienti da Paesi Europei, disconoscendo professionalità ed esperienze acquisite dai nostri lavoratori negli anni. Non è certo questo un bell’esordio per le linee guida di validazione e certificazione delle competenze, approvate dalla Giunta regionale, come ha riferito il neo assessore Cifarelli, nell’ambito dell’attività per l’attuazione del sistema integrato “Drive” per la valorizzazione delle esperienze. Come non è di alcuna utilità il riconoscimento per la nostra regione ad essere tra le prime regioni del Mezzogiorno a dotarsi di un sistema completo di riconoscimento e certificazione delle competenze professionali se poi non si è in grado di ricollocare i dipendenti di TecnoIndustrie Viggiano in nessuno stabilimento di Viggiano o dell’altro comprensorio petrolifero Tempa Rossa.

Non possiamo accettare – dice Prinzi – la politica del gambero: un passo indietro perdendo posti di lavoro e uno avanti (tutto da verificare nei fatti) con l’impegno dell’ad Eni De Scalzi a nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro. Noi siamo con gli undici lavoratori licenziati e le loro famiglie e continuiamo a sostenere la necessità di guardare al presente e futuro della valle oltre il petrolio”.

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