Entrerà in gioco a partire da giugno 2019, precisamente dal 19 con la prima prova scritta di italiano.

Dal 2019 sarebbe dovuto entrare in gioco l’esame di Stato rinnovato secondo le modalità contenute nella riforma del 13 aprile 2017. Diversamente a quanto previsto, però, il Miur ha frenato su alcuni cambiamenti (Invalsi e alternanza non saranno obbligatori, diversamente da quanto previsto nella riforma) e confermato gli altri.

Ma quali i cambiamenti?

Due prove scritte e un colloquio orale. Questo il nuovo Esame”, scrive il Miur in un comunicato stampa. La terza prova   è abolita – con grande gioia degli studenti – mentre rimarranno in gioco la prima prova di italiano e la seconda prova basata su una o più materie per ogni indirizzo.

“La tesina non ci sarà, quello della maturità sarà un colloquio che partirà da spunti diversi compresa anche l’alternanza scuola lavoro”: a dare l’annuncio è il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in un’intervista a Studenti.it.

“Al centro dei cambiamenti c’è il rispetto per il percorso svolto dagli studenti, deve essere premiato il loro lavoro, la loro esperienza a scuola” spiega Bussetti che poi ha detto la sua anche su un altro tema cosiddetto ‘caldo’: “Rispetto l’autonomia dei professori ma personalmente sono contrario ai contatti sui social tra studenti e professori, perché il rispetto reciproco passa anche attraverso certi atteggiamenti e certe scelte”.

I criteri di ammissione all’esame di maturità funzioneranno in modo diverso dalla maturità dell’anno scolastico 2018-2019. Una novità che farà piacere ai maturandi perchè per essere ammessi al nuovo esame di Stato non sarà più necessario avere la sufficienza in tutte le materie ma basterà la media del sei, a cui contribuirà anche il voto in condotta.

Per essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 – la sufficienza – in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento.

Il consiglio di classe può deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

 

Viene abolita la terza prova, così le prove scritte passano da tre a due. La prima prova scritta, italiano, in programma il prossimo 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti.

I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi.

La tipologia C proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.

La seconda prova scritta del 20 giugno riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Saranno previste griglie nazionali di valutazione, ovvero dei parametri, che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Il giudizio resta quindi alle commissioni che utilizzeranno queste griglie anche per la correzione della prova di italiano.

 

Ci sono novità anche per il voto.
Il giudizio finale resterà in centesimi ma sarà dato più valore all’andamento scolastico durante gli ultimi tre anni di superiori: i crediti scolastici che gli studenti possono accumulare passano infatti da 25 attuali a 40.
Dato che il terzo scritto sarà abolito cambieranno anche i punteggi da assegnare alle prove: mentre prima era previsto un punteggio massimo di 15 punti per ognuno dei tre scritti e un massimo di 30 punti per l’orale, a partire dalla maturità 2019 è prevista l’assegnazione di un massimo di 20 punti  sia per la prima prova sia per la seconda prova  e di 20 punti per il colloquio.

Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda la composizione delle commissioni della maturità 2019: saranno ancora miste, composte da tre commissari esterni, tre interni e un presidente di commissione esterno.
Un’altra grande novità riguarda l’introduzione del test Invalsi in quinta superiore.  La prova – composta da un test d’italiano,  matematica e inglese –  non farà comunque parte dell’esame ma si svolgerà durante l’anno scolastico e non sarà necessaria per poter accedere alla maturità. Il suo voto non peserà comunque sul voto finale d’esame, in quanto il punteggio verrà solamente riportato nella documentazione allegata al diploma.

l punteggio finale continuerà a essere espresso in centesimi. Da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: nell’ultimo triennio si potranno accumulare fino a 40 crediti, invece dei 25 attuali.

Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti. *

* da studenti.it