Garanzia della completa scolarizzazione, rimozione degli ostacoli alla partecipazione all’offerta di ogni ordine e grado, accesso e partecipazione all’offerta educativa, di istruzione e formazione in applicazione dei principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, valorizzazione degli apprendimenti, prevenzione e contrasto della dispersione, valorizzazione del merito: sono questi gli obiettivi del disegno di legge su “Diritto allo studio e sostegno all’apprendimento permanente nel corso della vita attiva”, approvato oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.

Eguaglianza ed equità, capacità, parità degli uomini e delle donne, lotta alla discriminazione, promozione dello sviluppo economico, sociale, dell’occupazione, della cultura e della ricerca scientifica sono i principi che hanno ispirato il provvedimento.

La nuova legge nasce dall’esigenza di adeguare le norme regionali sul diritto allo studio (legge regionale n. 21/79) all’evoluzione delle politiche educative ed alla nuova concezione dei diritti dell’apprendimento definita con la legge regionale n. 30/2015 sul “Sistema integrato per l’apprendimento permanente e il sostegno alle transizioni nella vita attiva” e con l’istituzione dell’agenzia Lab. (Lavoro e apprendimento Basilicata). Si prevede in particolare che la Regione programmi le misure per il diritto allo studio nell’ambito dei sistemi educativi, di istruzione e formazione professionale, nonché rivolte all’apprendimento permanente, con riferimento al sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, al costituendo sistema regionale di istruzione e formazione tecnica superiore, all’offerta di formazione professionale, all’apprendimento degli adulti, anche con specifica attenzione alle competenze d’uso delle tecnologie digitali.

Con la legge approvata dal Consiglio regionale “si intende superare la concezione del diritto allo studio focalizzata sul solo ambito scolastico – si legge nella relazione -, l’articolazione per ‘servizi specifici’ della norma precedente (legge regionale n. 21/79) e la dimensione di intervento basata essenzialmente su misure di natura passiva. Il disegno di legge, inoltre si pone nell’ottica di rafforzare il rapporto tra misure di natura passiva e misure di natura attiva, nella logica dello sviluppo delle capacità individuali, al fine di costruire un sistema innovativo, in cui la formazione diventa uno strumento di trasmissione di competenze e conoscenze in un più ampio quadro di finalità volte a promuovere azioni mirate. La proposta, inoltre, intende coniugare due principi fondamentali: quello della più ampia inclusione e quello della valorizzazione del merito”.

La legge è strutturata in tre titoli: i “Principi Generali”, il “Diritto allo studio nell’ambito dei sistemi educativi, di istruzione e formazione professionale e nell’apprendimento permanente”, le “Norme comuni di indirizzo delle politiche per il diritto allo studio ed il sostegno all’apprendimento permanente”.