“Una marcia per la cultura il 20 novembre, nella Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per attivare il dibattito sulla tutela dei diritti di bambine, bambini e adolescenti, per verificare lo stato attuale di quella tutela e per indicare nuovi termini strategici per raggiungere la piena attuazione di quei diritti di cui i minori ne sono possessori”.

E’ quanto ha dichiarato il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano, a commento della sua partecipazione alla giornata del 20 novembre prossimo.

“È innegabile – continua Giuliano – che la tutela dei diritti dei minori rappresenti un’emergenza persistente per tutta la comunità regionale nell’ambito delle regioni meridionali e che tale emergenza impone che sia messa in atto ogni possibile iniziativa, che possa essere funzionale a far crescere la consapevolezza di questo immane dovere da compiere nei confronti di fanciulli e di adolescenti. La piena attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è ormai patrimonio acquisito nella coscienza politica e sociale dell’intera umanità, se si considera che sono ben 193 gli Stati – ossia tutti gli Stati della terra – che hanno recepito e ratificato la dichiarazione dei diritti del fanciullo, sancita dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1989”.

“Ma è motivo di sconforto e preoccupazione – conclude Giuliano – dover notare che, a distanza di quasi trenta anni da quella Dichiarazione, il differenziale che separa l’enunciazione dei principi e degli ideali, da una parte, e, dall’altra, l’osservazione del panorama che può osservarsi in Basilicata in merito alla concreta attuazione di quei diritti e di quegli ideali, appaia ancora oggi per tanti versi talmente incompiuto, carente e deficitario da rappresentare un’assurdità paradossale. È quindi inderogabile dovere fare della tutela dei diritti dei minori l’impegno primario di tutta la società regionale, nel contesto dell’Italia e dell’Europa; un dovere che deve rappresentare una vitale preoccupazione per la società degli adulti, che voglia operare per costruire un presente e un futuro sempre migliore nella continuità tra le generazioni; un dovere che deve impegnare le istituzioni pubbliche, di ogni ordine e grado, perché l’enunciazione di quei principi ormai universalmente riconosciuti sia pienamente e coerentemente portata ad attuazione nella nostra regione come in tutta l’Europa”.