“Dal 13 fino al 27 novembre ricorrerà il quindicesimo anniversario della civile e pacifica protesta di Scanzano contro l’ipotesi del Governo Berlusconi di voler ubicare in Basilicata un deposito di scorie nucleari, all’epoca, ma come oggi, mai realizzato in nessuna parte del mondo. L’amore per la propria terra ha spinto migliaia di persone, lucane e non, a mettere in piedi una protesta durata quindici giorni che ha salvato l’economia locale di un territorio ricco di storia evitando l’insediamento di un’infrastruttura che avrebbe portato la morte senza alcune ricchezza”.

E’ quanto si legge in una nota dell’associazione Scanziamo le Scorie.

Noi, “guerrieri di pace non addestrati”, con la non violenza abbiamo saputo difendere e salvare la bellezza di un territorio ha ancora il bisogno di essere difeso per essere liberato da progetto di sviluppo distorto che qualcuno vuole realizzare.ricco di risorse, che nonostante tutto ha la forza e la capacità di resistere agli attacchi. Un territorio che però

Per questo siamo ancora impegnati nello spirito di “Scanzano” – prosegue l’associazione – a custodire e ricordare la più grande esperienza di mobilitazione politica del meridione attraverso un impegno politico diretto e continuo. Vigiliamo, partecipando quotidianamente alla difesa e alla valorizzazione dell’economie locali del nostro territorio e dei beni comuni che ci legano. Un impegno collettivo che è rivolto prevalentemente alla messa in sicurezza ed all’allontanamento del materiale radioattivo presente nel centro Sogin della Trisaia di Rotondella e ad evitare che si continui con la produzione di scorie petrolifere…convinti che oggi come allora rassegnarsi è peccato”.