Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Giuliano, nel dare il benvenuto all’autorità burundese ha afferma che: ”Nel mondo  i bambini che  non hanno una famiglia sono tanti: secondo  i dati forniti dall’Ong internazionale ‘International social service’ sono 3 milioni i bambini costretti a vivere negli orfanotrofi, mentre l’Unicef parla di 140 milioni”.

“Ma al di là dei numeri, vi è una emergenza di abbandono che non accenna ad arrestarsi con l’aggravante del crollo del numero delle adozioni in tutto il mondo che, negli ultimi 10 anni, è stato del 75 per cento. Anche in Italia – ha proseguito – si è passati da 4.130 adozioni nel 2010 a 1.439 nel 2017 e il 2018 non fa ben sperare. E’ evidente che bisogna ripensare al sistema degli aiuti, partendo dal dato che la genitorialità adottiva ha un enorme valore sociale perché dà una famiglia a un bambino che non ce l’ha”.

L’Autorità Centrale del Burundi, Ignace Ntawembarira, nel ringraziare il Garante per l’accoglienza ha sottolineato che: “I vantaggi dell’adozione non sono sempre ben percepiti; bisogna lavorare in rete con le istituzioni preposte in modo da poter operare nella massima trasparenza, così come sta avvenendo con il Gruppo di volontariato e solidarietà (Gvs) di Potenza”.

“Ci tengo a precisare –  ha affermato Ignace Ntawembarira –  che è vero che le adozioni sono in calo, ma è pur vero che in Italia e in Spagna non è stata registrata questa tendenza, anzi l’Italia è il Paese che adotta di più in Burundi. Ho avuto modo di incontrare le coppie lucane che hanno adottato bambini nel mio Stato africano e devo dire che ho visto negli occhi di questi piccoli molta la serenità, ciò a dimostrazione che l’affetto e l’amore dei genitori adottivi non può che fare miracoli”.

In conclusione, il Garante ha rilevato che: “Il riconoscimento per le spese di rimborso relative alle adozioni viaggiano con un ritardo di  6/7 anni e che a livello regionale abbiamo una buona legge  ma, nei fatti, manca ancora, ad es., il regolamento di attuazione relativo alla legge sulle adozioni. Inoltre, si dovrebbero prevedere degli sgravi fiscali per le famiglie adottive, alleggerire il percorso burocratico, implementare le logiche del welfare comunitario aprendo al partenariato sociale ed investendo sulla formazione degli operatori”.