Il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, commentando l’infortunio sul lavoro che ieri a Tito è costato la vita ad un giovane operaio di 28 anni, invita la magistratura ad essere “rapida, rigorosa e severa nell’accertamento delle responsabilità penali. In attesa di capire le circostanze in cui si è consumata la tragedia – continua il leader della Cisl – è di tutta evidenza che ci sono ancora lacune nella filiera della sicurezza sui luoghi di lavoro, lacune che vanno individuate per evitare ulteriori tragedie. Nell’esprimere la mia solidarietà e quella di tutta la Cisl alla famiglia del giovane lavoratore scomparso – aggiunge Gambardella – considero doveroso moltiplicare gli sforzi per riportare il tema della sicurezza al centro del dibattito pubblico. Le sempre più frequenti operazioni di polizia contro il lavoro irregolare, non ultima quella di ieri in provincia di Matera, segnalano che la lunga crisi economica e sociale ha pericolosamente abbassato la soglia di percezione dell’insicurezza e allargato le maglie dell’irregolarità. La lotta al lavoro irregolare va però fatta anche sul terreno della prevenzione promuovendo una vera cultura del ‘buon lavoro’ e premiando con adeguati incentivi morali le imprese che operano correttamente e in modo responsabile. La tragedia di Tito è perciò anche un monito alle forze sociali affinché la battaglia per il ‘buon lavoro’ – conclude il sindacalista – diventi obiettivo condiviso da tutti da mettere in pratica in modo sempre più capillare attraverso lo strumento della contrattazione aziendale e territoriale”.