Accelerare il processo di riordino dei Consorzi industriali in attesa della definizione di una nuova governance delle aree industriali, così come stabilito dall’art. 21 della legge regionale n. 18/2017. E’ lo scopo del disegno di legge della Giunta sulle “Disposizioni in materia di Consorzi per lo sviluppo industriale”, che ha avuto parere favorevole, a maggioranza, da seconda (Bilancio e programmazione) e terza Commissione (Attività produttive – Territorio – Ambiente), convocate, in seduta congiunta, dai presidenti Giannino Romaniello (Gm) e Vincenzo Robortella (Pd).

Hanno espresso il loro consenso sul provvedimento, in seconda Commissione, i consiglieri Giuzio e Miranda Castelgrande (Pd), Pace Gm), Soranno (Pp). Contrari i consiglieri Leggieri (M5s) e Rosa (Lb-Fdi). Astenuto il consigliere Romaniello (Gm). Non ha preso parte al voto il consigliere Bochicchio (Psi).

In terza Commissione parere favorevole di Robortella, Giuzio e Miranda Castelgrande, Pace, Soranno. No di Perrino e Rosa. Astenuto Romaniello. Il consigliere Bochicchio non ha preso parte alla votazione. Il provvedimento passa ora all’esame dell’Aula.

“L’urgenza delle misure previste è tanto più stringente – si legge nella relazione al provvedimento – in quanto aggravata dalla circostanza delle recenti dimissioni dell’Amministratore unico del Consorzio di Potenza e dalla necessità di garantire l’operatività dei servizi essenziali forniti dall’ente consortile (erogazione acqua potabile, depurazione acque e fanghi, trattamento rifiuti liquidi speciali, manutenzione di strade, impianti illuminazione ed aree verdi)”.

Il disegno di legge prevede che “in caso di dimissioni o decadenza dell’amministratore unico”, in deroga alla normativa vigente (che prevede la nomina di un nuovo amministratore) si proceda alla nomina di un commissario straordinario, che dovrà guidare l’Ente fino all’insediamento degli organi previsti dalla riforma della governance.
La Regione assumerà direttamente gli oneri per la gestione dei servizi essenziali, stanziando 787.000 euro per il 2017 e 1.732.000 euro per il 2018, oltre a 800.000 euro per lo smaltimento dei fanghi rivenienti dal trattamento di reflui industriali.

“L’urgenza di questo atto – ha detto l’assessore all’Attività produttive, Cifarelli – nasce dall’obbligo di licenziarlo entro il 30 novembre e intervenire sulla crisi finanziaria acclarata per il Consorzio industriale di Potenza. Con lo stop dei finanziamenti statali è iniziata una crisi per l’Ente che dura tutt’ora. Anche gli interventi già messi in campo non hanno permesso di fare un piano di risanamento completo, visto lo sbilanciamento tra entrate ed uscite. L’obiettivo – ha detto – è garantire i servizi alle imprese, soprattutto in questi mesi in cui le difficoltà del Consorzio sono aumentate, mirando alla riduzione delle uscite e all’aumento delle entrate”.

“E’ necessaria un’attenzione per i lavoratori del Consorzio – hanno sostenuto i rappresentanti dei sindacati in audizione, Antonio Corbo (Findici), Mario Di Bello (Ugl) e Rocco Santangelo (Cgil) – e non solo per le imprese. Non è assolutamente possibile scaricare le colpe di questa situazione di crisi sui dipendenti dell’Ente, viste le tante professionalità presenti, e non sulle decisioni politiche e di management prese negli anni che hanno portato all’accumulo dei debiti per il Consorzio”.

Sono intervenuti nel corso del dibattito i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Bochicchio (Psi), Perrino (M5s), Lacorazza (Pd), Pace (Gm), Giuzio (Pd), Leggieri (M5s) e Napoli (Pdl-Fi).

Romaniello ha presentato, a margine dei lavori, un ordine del giorno, da portare successivamente all’attenzione del Consiglio, votato dai presenti ad eccezione del consigliere Leggieri (M5s). Nel documento si legge: “La seconda e terza Commissione, riunite in seduta congiunta, alla luce delle audizioni dell’assessore alle Attività produttive, Roberto Cifarelli, e del dirigente generale del Dipartimento della Presidenza della Giunta, Vito Marsico, nonché dei rappresentanti sindacali dell’Asi, condividendo la necessità di dare una risposta, non solo alle maestranze dell’azienda che gestisce i servizi, ma anche agli stessi dipendenti dell’Asi, invita la Giunta a proporre in sede di discussione del Disegno di legge in Consiglio un emendamento aggiuntivo allo stesso, individuando le risorse necessarie per garantire le spettanze a tutti i lavoratori, oltre a quelle necessarie per lo svolgimento delle normali attività dell’Ente”.

La seconda Commissione consiliare (Bilancio e Programmazione), presieduta da Giannino Romaniello (Gm) ha espresso, poi, parere favorevole a maggioranza sul “Rendiconto della gestione del Bilancio del Consiglio regionale riferito all’esercizio finanziario 2016”, che si compone del rendiconto finanziario, dello stato patrimoniale e del conto economico. La delibera dell’Ufficio di Presidenza passa, quindi, al vaglio dell’Assemblea.

Il risultato di amministrazione è pari a 3,47 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2015 (5,96 milioni di euro). La quota vincolata, che deriva dai trasferimenti dell’Agcom per le attività delegate al Corecom Basilicata, è pari a circa 227 mila euro, mentre la quota libera dell’avanzo di amministrazione, pari a 3,25 milioni di euro (nel 2015 era di 5,81milioni di euro), sarà riversata alla Giunta regionale in base a quanto stabilito dall’art. 60 della legge regionale n. 34/2001. Il bilancio 2016 del Consiglio regionale prevedeva entrate ed uscite per complessivi 28,7 milioni di euro, portati a 30,7 milioni di euro in sede di assestamento.

Favorevoli i consiglieri Giuzio, Miranda Castelgrande (Pd), Bochicchio (Psi), Pace (Gm), Soranno (Pp). Contrario Leggieri (M5s). Si è astenuto Romaniello (Gm), motivando la sua decisione con la mancata approvazione della proposta di legge che contempla la riduzione delle indennità dei consiglieri regionali che “avrebbe consentito 1.600 euro di risparmio al mese, per 21 consiglieri nell’arco dell’anno”.